LA FORMA DEI SOGNI

Alessandro Corina ed io

Molti potrebbero pensare che i sogni non abbiano una forma e nemmeno un colore. Non è così per Alessandro Corina, interior e product designer in decisa ascesa nel panorama nazionale ed internazionale.

Classe 1988, grossetano, Alessandro Corina trova spazio sul nostro blog di promozione delle eccellenze del territorio, perché nonostante la sua giovane età, è proiettato verso l’altrove, non dimenticando che le sue radici sono ben piantate qui, in Maremma.

Alessandro (ci perdonerà se lo chiamiamo così confidenzialmente), si è dimostrato da subito molto disponibile accogliendoci nel suo Home-studio.

Il 20 luglio scorso infatti, lo abbiamo incontrato nella sua sede creativa a Grosseto per approfondire con lui alcuni aspetti della sua vita e della sua professione che più ci hanno incuriosite. Intanto… 

IL SUO STUDIO


A Grosseto, nella zona immediatamente fuori delle Mura cittadine, storicamente caratterizzata dalla presenza di attività commerciali ed artigianali, lo studio occupa quello che è stato il punto vendita di motocicli ed articoli relativi, con la sua officina. Ha conservato nella sua struttura il ricordo di questo recente passato ed infatti, l’ambiente si presenta open space. Un grande spazio arredato con pochi utili oggetti di design, molti ideati dallo stesso Alessandro, sul quale si affaccia un soppalco a cui si accede da una scala visibile dall’ingresso dello studio e sulla cui balaustra è incisa la parola ‘coraggio’. Termine questo che esprime perfettamente la personalità di Alessandro Corina come vedremo tra poco.

Il soppalco è stato pensato e realizzato come spazio di relax e show room

Molti sono gli aspetti che ci hanno incuriosito di questo luogo: oltre agli arredi, ai complementi di arredo, agli oggetti presenti – tra cui la sua moto (che ci ricorda la precedente destinazione di questo luogo) – il piccolo Valentino, figlio di Alessandro ed Ilaria, che sfrutta lo spazio per fare due palleggi con il pallone (buon sangue non mente!), i colori e…la musica di sottofondo a cui Alessandro non può davvero rinunciare.

E’ in questa atmosfera che siamo state accolte per rispondere alle nostre domande. 

L’INTERVISTA

Alessandro, quali sono state le tappe salienti nella tua vita? Quelle che ti hanno portato ad essere il giovane designer di talento di oggi?

A 16 anni mi sono trasferito ad Arezzo in un convitto per rincorrere il mio primo sogno ed obiettivo: il calcio. Ho imparato così, piuttosto presto a gestirmi da solo per tutte le questioni che riguardano la vita quotidiana. Tutto procedeva bene, quando, a seguito di un incidente, che mi ha causato una lesione molto seria al tendine del crociato, ho dovuto abbandonare il mio sogno di bambino e giovane adolescente. Un vero peccato, ero ad un passo dal giocare in serie B!

 E cosa è successo dopo?

 E’ stato molto difficile, anche perché a seguito di quell’evento traumatico ho perso l’anno a scuola (frequentavo il tecnico commerciale). Sono andato però avanti, penso grazie alla mia testa dura, ovvero, al mio carattere determinato ed al senso di responsabilità frutto dell’insegnamento della mia famiglia, che è sempre stata sostegno e guida nella mia vita.

L’idea che ho oggi, ripensando al quel periodo, è di aver avuto una grande opportunità. Il dolore, la paura e anche la sensazione di fallimento provata all’inizio, sono stati un modo per arricchirmi e fortificarmi psicologicamente. Questo mi ha permesso di tirarmi fuori  da quella situazione di apparente svantaggio e di ripensare al mio futuro con occhi diversi.

E la passione per il design?

Appena rimesso in piedi, iniziai a lavorare in un panificio mentre ancora frequentavo le sedute di fisioterapia. Fu in quel periodo che cominciai a sentire l’urgenza di trovarmi un ”lavoro autentico e concreto’’. Così dopo il diploma ho frequentato il corso di agente immobiliare.

Con il patentino entrai finalmente nel mondo del “lavoro vero”, serio, da adulto. Penso sia stato il settore immobiliare il mio vero trampolino di lancio verso qualcosa che placasse una certa mia… inquietudine? Forse. Sentivo però ancora il bisogno di fare un lavoro più dinamico e creativo. Mi appassionai così al disegno progettuale degli interni abitativi e da lì, il passo verso la facoltà di design è stato breve.

La mia idea di futuro professionale cominciava a prendere forma, ma non sono mancate le difficoltà ed i pregiudizi che ho dovuto affrontare una volta entrato nell’ambito accademico. Del resto, non avevo alcuna formazione specifica, al contrario dei miei compagni di corso.

Come comprendi, a quel punto, che il design è ,comunque, la strada che fa per te?

Mi sono sentito un pesce fuor d’acqua, combattuto sul da farsi e non nego di aver anche pensato di abbandonare gli studi. Ma, l’ho già detto che ho la testa dura? Inoltre, una storia ha catturato il mio interesse e mi ha fatto cambiare idea.

Parlo della Bauhaus, scuola d’arte e design tedesca, operante a Weimar e in altre città tedesche nel periodo 1919-1933, che fu chiusa per motivi politici (non era allineata con l’ideologia nazista).

Il Bauhaus fu molto più di una scuola, ha rappresentato il centro delle avanguardie e dei movimenti d’innovazione nel campo del design e dell’architettura. Innovazione garantita dalla pluralità delle culture, delle idee e delle esperienze.

Nonostante la chiusura, le idee ed i disegni del Bauhaus  hanno continuato a circolare alimentando il dibattito sul rapporto tra tecnologia e cultura, e tra funzionalità ed estetica degli oggetti. L’obiettivo era quello di dare un senso estetico e non solo funzionale ai beni di massa, in modo da ricordare l’impegno nella loro realizzazione e conferirgli un valore maggiore.

Questo storia di resilienza mi ha dato la forza di continuare gli studi. Nel 2014 mi sono laureato con lode sul concetto-casa, presso la L.A.B.A (Libera Accademia di Belle Arti) di Firenze.

Quanto conta il team nel tuo lavoro?

Il mio team è anche la mia fonte principale di ispirazione, insieme alla mia famiglia. Ilaria, mia moglie, lavora con me. Siamo complementari anche sul lavoro. Mi avvalgo poi di vari professionisti, tra i migliori nel loro campo, che provengono da luoghi ed esperienze  diverse. Quando lavoriamo ad un progetto condiviso, ci troviamo tutti qui, in questo spazio ampio, che dà la possibilità alle idee di circolare, migliorare e trovare applicazione.

Hai un tuo mentore? Qualcuno che ti supporta in modo particolare? 

A parte gli affetti più stretti della famiglia, ritengo di essere particolarmente fortunato ad avere un “ecosistema di affetti” ovvero una cerchia di individui fondamentali nella mia vita poiché fonte di ispirazione, amore, consiglio ed aiuto, ciascuno nel proprio ambito. Penso anche che il vero successo nella vita sia la realizzazione dei propri sogni accompagnata dalla vicinanza e dal sostegno delle persone che amiamo e che ci arricchiscono ogni giorno, oltre, ovviamente, ad una certa dose di fortuna e… di faccia tosta.

Ad esempio?

Nel caso della Cava Divani alla quale proposi le mie idee progettuali per alcuni loro prodotti. Inizialmente queste furono scartate. Tuttavia non mi sono arreso e dopo aver spiegato bene la mia visione di design, l’azienda ha cambiato idea e mi ha assunto come direttore creativo.

Viaggi molto per lavoro?

Sono molto spesso in viaggio. Il mio lavoro mi porta a spostarmi non soltanto per i miei clienti ma anche per cercare nuove idee.

Comunque, per quanto il lavoro possa portarmi lontano, ho sempre bisogno di ritornare qui, a casa. Non riesco a stare mai troppo tempo lontano da Grosseto e dalla mia famiglia. 

Gli affetti hanno bisogno anche di presenza fisica, come nel caso di mio figlio e di mia moglie. E’ per questo che con Ilaria è nato un progetto di lavoro condiviso con ruoli complementari e mio figlio spesso gioca qui quando noi lavoriamo…comunque anche i nonni hanno un ruolo davvero fondamentale nella nostra vita!

REALIZZAZIONI DI ALESSANDRO CORINA

Veniamo adesso ai progetti più rinomati

: https://www.alessandrocorina.com/it/prodotti/

Credito fotogr

Il divano Evergreen per Gobbi Salotti – utilizzato per l’allestimento dell’ottava edizione di Masterchef, oppure il tappeto Memphis prodotto per Sitap Carpert Couture Italia (anteprima Fuori Salone del Mobile 2021), che unisce colori, raffinati disegni e particolari sensazioni al tatto grazie alla sapiente lavorazione manuale di lana e viscosa;

– Il progetto Motus (impressione), presentato quest’anno alla Salone del Mobile Milano 2022-Salone Satellite, con il quale Corina ha partecipato con la poltrona lounge – ispirata all’iconica poltrona “Red&Blue” di Gerrit Thomas Rietveld – 

realizzata in legno massello di rovere con intarsi in argilla, così da dare alla persona seduta la sensazione di stare a contatto con la natura della materia

– il Divano Insula connubio perfetto di design e modularità realizzato per l’azienda Canva. I contorni sono morbidi e gli schienali adattabili ad ogni esigenza di confort.

Numerose sono le incursioni di Alessandro Corina in altri ambiti del design come quello dei complementi di arredo. Bellissime sono le carte da parati disegnate, tra le altre, per le aziende Momenti Home e Creative Space.

NON SOLO DESIGN

Alessandro Corina si è cimentato con successo anche nella produzione Video. Significativi sono: la realizzazione del video promo per “Grosseto Capitale della Cultura 2024” e del Set design del video del pezzo del cantautore Diodato “Un’altra estate” interamente girato in Maremma.

Alessandro Corina: Animatore culturale

Dicevamo delle sue solide radici grossetane. Ed è proprio a Grosseto, grazie anche a collaborazioni preziose, come quella con il Polo Culturale delle Clarisse e la Fondazione Grosseto Cultura,  che Alessandro  è stato promotore e curatore di importanti eventi culturali.

Memorabile è quello realizzato nella scorsa primavera dal titolo “Design, Funzione, Arte” durante il quale si è discusso di funzionalità ed estetica degli oggetti. Quando un oggetto, strumento, attrezzo, elettrodomestico viene disegnato con cura, il passaggio dalla mera natura funzionale alla connotazione artistica diviene  naturale. La cura delle forme oltre a quella della loro funzionalità, permette alle “cose”  di superare il tempo del loro utilizzo, facendole diventare “senza tempo”. Nello stesso evento Corina ha introdotto  Grosseto al mondo degli NFT nel campo dell’arte (videoart di Giuseppe Lo Schiavo, alias Glos), con una mostra al Museo della Fondazione Luzzetti, insieme ad un capo iconico della produzione RRD (l’impermiabile Terzilio) e pezzi di “archeologia informatica”, a testimonianza che lo studio accurato del design unito all’effettiva utilità dell’oggetto stesso rendono questo intramontabile. 

CORINA INTERNAZIONALE

Il giovane Alessandro ha cominciato la sua collezione di riconoscimenti anche a livello internazionale.

Vola per la prima volta a Miami nel febbraio 2020 dove il suo progetto di Home-Studio è stato esposto alla settimana dell’architettura ”Archweek”, selezionato nel 2018, tra gli 84 migliori progetti italiani di interior design, nell’ambito del Best Italian Interior Design Selection, l’iniziativa editoriale di Publicomm, casa editrice della rivista Platform.

Il 2021 è stata la volta di Valencia, che ha visto Corina testimonial all’inaugurazione della Libera Accademia di Belle Arti nella sua sede spagnola. La LABA Valencia diventa così il terzo centro culturale più importante del Paese.

Alessandro Corina terrà, inoltre, alcuni workshop con gli studenti spagnoli su argomenti legati al suo lavoro. Da ricordare, infine, che quest’anno Valencia è Capitale mondiale del design, diventando così il centro di riferimento internazionale della progettazione creativa. Ghiottissima occasione anche per il nostro fuori classe del design.

Qui il video di presentazione dove Alessandro racconta di sé e della sua esperienza:

https://www.alessandrocorina.com/it/laba-valencia/

Che dire, è proprio questo che ci piace di Alessandro, creativo e poliedrico senza mai rinunciare al suo lato più umano, come dimostra l’attaccamento ai suoi affetti e alla sua terra.

Alla conclusione di questa intervista abbiamo davvero l’impressione che Alessandro sogni a colori e che le forme dei suoi sogni siano morbide ma molto ben definite. Da Secret Maremma l’augurio di continuare ad essere “accarezzato dai sogni”( cit. dalla sua pagina Facebook) ancora molto, molto a lungo.

crediti dei contenuti e del materiale multimediale: https://www.alessandrocorina.com/it/

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